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VERO o FALSO

Lo Spaventapasseri del mago di Oz, con cui avevamo concluso l’ultimo incontro dichiara la propria inconsistenza, la propria mancanza di personalità perché la paglia, di cui è fatto, non lo sostiene, mentre la mancanza di un cervello, è solo un pupazzo, gli impedisce di pensare e quindi di fare delle scelte ponderate.

La vacuità dell’esistenza è un pericolo che minaccia ogni giovane, talmente pieno di nulla da non rendersene conto. C’è un nemico, cantava Charles Buadelaire nella sua celebre raccolta di poesie intitolata “I fiori del male” che minaccia ogni ragazzo/a, un oscuro nemico, la noia, il tempo, l’abitudine, l’inconsistenza, il vuoto, che si mangia la vita e si fortifica del sangue che perdiamo.

Leggiamo insieme i versi:

IL NEMICO

La mia giovinezza non fu che una oscura tempesta,
traversata qua e là da soli risplendenti;
tuono e pioggia l’hanno talmente devastata
che non rimane nel mio giardino altro che qualche fiore vermiglio.
 
Ecco, ho toccato ormai l’autunno delle idee,
è ora di ricorrere al badile e al rastrello per rimettere a nuovo
le terre inondate in cui l’acqua ha aperto buchi larghi come tombe.
 
E chissà se i fiori nuovi che vado sognando troveranno,
in un terreno lavato come un greto,
il mistico alimento cui attingere forza…
O dolore, o dolore,
il Tempo si mangia la vita e l’oscuro Nemico
che ci divora il cuore cresce e si fortifica del sangue che perdiamo.

Secondo il filosofo tedesco del XX secolo Martin Heidegger per conoscere veramente la vita non si deve pensare a qualcosa di astratto o di generale. L’Essere, la Vita, coincide con l’esistenza, la vita concreta di ciascuno di noi. Sono le storie individuali che ci aprono al senso del Tutto. È il DASEIN, l’esserci, che conta diceva nel 1927 il pensatore nella sua celebre opera “Essere e tempo”.

L’esistenza di ogni essere umano si esprime fondamentalmente in tre dimensioni: essere-nel-mondo, che significa avere a che fare con le cose, usarle e quindi progettare scenari futuri, fare in modo che gli oggetti trovino un impego, essere-con-gli-altri, che significa coesistere, secondo i filosofi del lab ascoltare, scambiare, relazionarsi, comunicare, imparare, in una sola espressione “prendersi cura” degli altri, e infine essere-per-la-morte, che significa porci di fronte alla scelta fondamentale tra VERITÀ e FALSITÀ. Scegliere di essere veri, autentici, o cadere in quella che Heidegger chiamava la Deiezione, la vita inautentica che trasforma tutto in vuote chiacchiere da salotto.

È un pericolo in cui incorre ciascuno di noi, quello di farsi travolgere da tutto ciò che ci allontana dalla vita vera. Guardiamo la scena finale del film “Littlle Miss Sunshine”: la piccola Olive, 9 anni vuol partecipare in mezzo a tante bamboline finte e truccatissime come delle Barbies, al concorso di bellezza per bambine “Piccola Miss California”. Giunta al momento dell’esibizione, lei che non è proprio una bambina bellissima, per niente truccata, molto bimba, mette in atto una coreografia scandalosa e irriverente perché tratta da un film porno. Olive, però, è così pura, innocente e vera, che trasforma le scene erotiche in un sano divertimento che coinvolge tutta la sua famiglia in una danza sfrenata. Olive non teme di essere fuori posto, per lei non c’è deiezione, è autentica, e rende vero tutto quello che fa: