Prof. Alberto Piovan

È proprio vero: la prima volta non si scorda mai!

Sabato 17 settembre, una delegazione di studenti del Liceo è partita prima dell’alba alla volta di Firenze, palazzo Ducale, sede della quarta edizione del FNEC, il Festival Nazionale dell’Economia Civile (QUI il sito). Come descrivere l’emozione di entrare in uno dei saloni più belli d’Italia, con opere d’arte preziose e uniche, insieme a circa 400 persone da tutto il Paese che si trovano per discutere di Economia civile? Come poter esprimere le sensazioni derivate dall’incontrare di persona gli autori dei libri sui quali studiamo, gli amici che hanno costruito e portano avanti Next, nonché i numerosi ospiti della mattinata?

Così il primo panel ci offre l’incontro con il cantante fiorentino Lorenzo Baglioni (poi agguantato dai nostri per una foto insieme) che, insieme alla band emiliana dei Rulli Frulli (composta da persone con diverse abilità e strumenti costruiti interamente con materiale riciclato), viene premiato come ambasciatore dell’Economia Civile. Ci colpiscono le canzoni che propone, una fra tutte “L’arome secco sé“, per parlare a tutti di dislessia e del ruolo fondamentale che ha la scuola nell’accompagnare i giovani a diventare la migliore versione di se stessi.

Ci restano nel cuore alcuni interventi, tanto concreti quanto capaci di toccare la nostra sensibilità: Yvan Sagnet (fondatore di No Cap, associazione contro il caporalato) “in italia ci sono 3 milioni di giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione (NEET, ndr), troppe sono le persone che lavorano in nero, ma occorre passare dalla protesta alla proposta“. Il prof. Leonardo Becchetti afferma che “è il futuro a creare il nostro presente” e dobbiamo pertanto prenderci cura dei giovani come del pianeta e dell’economia; Paolo Petrecca (moderatore di due panel e Direttore di Rainews 24), cita il sindaco di Firenze Giorgio La Pira (il cui processo di beatificazione è in atto): “occorre abbattere muri e costruire ponti“, per far si che la solidarietà diventi uno stile e non solo una parola.

Ad un certo punto si siede davanti a noi il prof. Stefano Zamagni, iniziando amabilmente a chiacchierare e a chiedere del nostro percorso di studi. Stupito e felice per il curriculum verticale e transdisciplinare dell’Economia Civile al Maus, ci saluta così: “cari ragazzi, ricordatevi che la felicità non è sballarsi il sabato sera in un modo o nell’altro. La gioia, diversa dalla felicità, è una pianta che va curata e affonda la sua storia nelle radici, che sono a forma di croce”.

La giornata ci ha poi visto salire alla Basilica olivetana di San Miniato al Monte, dove abbiamo incontrato l’Abate Bernardo Gianni che ci ha accolto parlando di questa “porta del cielo”, cui amava sostare La Pira, contemplando la Gerusalemme del cielo e la Gerusalemme terrena.

La giornata è stata intensa, ricca di emozioni, sguardi, incontri, foto insieme al Presidente di Next Bacci Costa e al Segretario Generale Valentino Bobbio. Ma nessuna sintesi può valere quanto queste parole: «All’inizio mi sono commossa. Da tempo ho iniziato a domandarmi più frequentemente se “ne vale la pena”, in generale, su molti aspetti, ma soprattutto se ne vale la pena continuare a lavorare su di sè, migliorare, lottare per un mondo migliore ecc… La risposta in realtà da anni ce l’ho ma la domanda ritorna. Nella parte introduttiva dell’incontro mi sono detta “continua, non mollare, c’è un senso ed un motivo, ci sono anche altre persone che desiderano quello che cerchi anche tu».

È proprio vero: la prima volta non si scorda mai.