02 – Perché Robert Schuman?

Robert Schuman C

Siamo al secondo appuntamento del nostro viaggio e una nuova domanda ci interroga: perché proprio Robert Schuman ha contribuito a fondare l’Unione Europea che oggi conosciamo?

Ci chiediamo allora quali caratteristiche possa aver avuto un uomo di questo calibro. Gli studenti propongono:

mediatore

rivoluzionario

innovatore

visionario

comunicatore

persuasore

riflessivo

acculturato

calcolatore

con leadership

lungimirante

È a questo punto che inizia il nostro viaggio alla scoperta di Robert Schuman!

Di lui è stato detto: “un uomo dalla condotta esemplare, capace di rendere compatibile la fedeltà ai valori cristiani, alla rettitudine morale, al rispetto della persona in quanto tale.

Una persona caratterizzata da coraggio e tenacia che derivavano dall’eredità spirituale e religiosa dei suoi genitori. Ma non solo: fulcro del suo pensiero era il tomismo, di cui aveva fatto propria l’essenza “conciliare e riconciliare”. Per Schuman, l’Unione Europea doveva essere un’opera di pace perché – come disse nel 1960 – “L’Europa unita prefigura la solidarietà universale del futuro”.

Numerosi sono gli episodi che lo ritraggono come un uomo modesto e umile: non prenotava una carrozza del treno per sé ma si metteva in coda come tutti per comprare il biglietto; da Primo ministro continuò ad abitare al sesto piano di una palazzina senza ascensore; la sera faceva il giro dei corridoi per spegnere le luci rimaste accese.

Era una persona che sapeva ascoltare, riflettere, soprattutto rispettare ogni osservazione ed ogni opinione: un politico che non si è mai dimenticato di essere uomo. Di lui disse il Presidente francese André Philip: “si era davanti ad un uomo consacrato, senza desideri personali, senza ambizioni, totalmente sincero, un umile intellettuale, il quale cercava solo di servire”.

Schuman è nato il 29 giugno 1886, alle due di notte, da Jean Pierre Schuman ed Eugenie Dureu, e poteva scegliere fra tre cittadinanze: lussemburghese di nascita, francese per parte materna, tedesca per parte paterna. Un ragazzo cresciuto perfettamente bilingue, con studi universitari presso le facoltà di giurisprudenza di Monaco, Bonn e Berlino, attraversati da una costante riflessione accademica tra l’uomo e la società, che – senza saperlo – getterà le basi per il futuro del continente.

La sua infanzia e giovinezza sono state influenzate ampiamente dalla madre, donna di grande cultura, che gli ha trasmesso un grande rigore morale fondato sulla fede cristiana: Schuman sapeva da sempre conquistare il suo interlocutore senza alzare la voce. Da politico, venne soprannominato “monaco ministro” perché tutte le mattine andava a messa con il messale sotto braccio, Saint Germain l’Auxerrois. La preghiera era una parte fondamentale per la sua vita: aiutava Schuman a ridimensionare i problemi senza farsi da essi travolgere.

Fu sconvolto dalla morte della madre, il 30.08.1911, tanto da pensare di chiudersi in monastero per il dolore. Espresse questi suoi sentimenti in una lettera ad un parente, il quale gli rispose 6.9.1911

«L’apostolato dei laici è una necessità urgente e non posso immaginare migliore apostolo di te […] Tu resterai laico perché così riuscirai a fare meglio del bene, ciò che è la tua unica preoccupazione… Quando non ci sarai più, si potrà dire di te come per il Signore adesso: transit bene facendo…I santi del futuro saranno santi con la giacca». Mai parole furono più profetiche.

Schuman, che aprì il suo studio da avvocato a Metz, amava ripetere che il cattolicesimo non era solo una fede, ma una dottrina sociale: per questo si spese molto per difendere la cultura cristiano cattolica di Alsazia e Lorena, le sue terre, e il legame che esse avevano con il Vaticano.

Con il suo mandato politico iniziò ben presto a definire l’identità che per lui avrebbe dovuto avere l’Unione Europea: un insieme di cerchi concentrici che reciprocamente si arricchiscono e completano.

Allora, perché Robert Schuman? Perché era l’uomo giusto al posto giusto, perché era il politico con le caratteristiche migliori, perché si era votato completamente allo Stato, al bene comune, non ad un partito o a un’ideale, ma alla Francia tutta, all’Europa tutta.

monumento a schuman