06 – Perché l’integrazione?

All’inizio di questo incontro, gli studenti vivono un gioco di ruolo: ciascuno ha un profilo che corrisponde ad un ruolo nella compagnia…per poi scoprire essere uno degli Stati che hanno partecipato alla nascita dell’Unione Europea.

citt6_1Dopo la già citata CECA, nasce la CEE, con la firma del Trattato istitutivo a Roma nel 1957, quale strumenti di sviluppo economico e di integrazione dal basso. Tra i diversi passaggi di prevede la nascita dell’Euratom, l’Italia propone una Unviversità europea, ma ancora una volta più per un discorso politico che altro. La proposta viene ripresa al Vertice dell’Aja nel 1969: avrà sede a San Domenico di Fiesole (Firenze) e sarà divisa in quattro dipartimenti: Poilitica, Economia, Legge, Storia e Civiltà. Si crea così l’Archivio dei Documenti diplomatici della Storia dell’Integrazione Europea (sede presso Villa Salviati, dal 2000): ad oggi sono oltre 6 km di documenti, di cui 14mila consultabili online (https://www.eui.eu).

La tappa successiva è rappresentata dall’Atto unico europeo, il 17 febbraio 1986, con cui si assegnano più poteri alla Commissione e si creano progetti comunitari, tra cui l’Erasmus grazie al contributo prezioso della dott.ssa Sofia Corradi. Obiettivo: creare una coscienza comune.

Idea tanto bella quanto difficile da realizzare: approfondendo gli studi si scopre comunque come le relazioni si stiano approfondendo e i Paesi membri arrivano a definire il motto dell’Unione: “uniti nella diversità”.

citt6_2In questi periodi, il nostro paese gioca diversi ruoli, sempre cercando di recuperare quel terreno perso con la sciagurata seconda guerra mondiale: assecondando ora uno, ora l’altro partner, l’Italia torna al ruolo di prestigio tanto agognato ed inseguito che le ridona l’autorità internazionale e il ruolo di nazione fondatrice dell’Unione Europea.