Happiness is only when you shared

-Prof, ma parliamo di morte anche oggi?

-Ma non credo. In realtà non abbiamo mai parlato di questo tema al lab!  Anzi ascoltiamo una canzone dei Baustelle che, proprio, afferma che la morte non esiste più:


Quando “niente muore” come cantano i Baustelle? La loro risposta potrebbe trarre in inganno perché si parla di amore e i baci Perugina sono subito in agguato con tutta la potenza del glucosio e del diabete. Amori sdolcinati e appiccicosi. Malati. Commerciali. Da vendere e comperare. Falsi, il più delle volte, inutili, quasi sempre.

La vita, a volte, ci riserva esperienze dure, insostenibili, insopportabili, è come un sole alto, duro e opprimente che risplende sul capo di qualcuno che attraversa un deserto. Un “Big hard sun” canta Eddie Vedder nella colonna sonora del film “Into the wild”. Un sole che non ci scalda ma ci opprime e ci fa perdere la filosofia, come recita la poesia del 1929 della poetessa Antonia Pozzi. Ci fa perdere il senso del tutto e ci porta nel niente del dolore.

Paola ce la legge accompagnata dalla canzone di Eddie Vedder:

Filosofia

Non trovo più il mio libro di filosofia.
Tiravo in carrettino
un marmocchio di otto mesi – robetta molle, saliva, sorrisino.
Quel che m’ingombrava le mani, l’ho buttato via.
Il fratellino di quel bimbetto,
a due anni, è caduto in una caldaia d’acqua bollente:
in ventiquattro ore è morto, atrocemente.
Il parroco è sicuro che è diventato un angioletto.
La sua mamma non ha voluto andare al cimitero
a vedere dove gliel’hanno sotterrato.
Pei contadini, il lutto è un lusso smodato:
la sua mamma non veste di nero.
Ma, quando quest’ultima creaturina,
con le manine, le pizzica il viso,
ella cerca il suo antico sorriso:
e trova soltanto un riso velato – un povero riso in sordina.
Oggi, da una donna, ho sentito
che quella mamma, in chiesa, non ci vuole più andare.
Stasera non posso studiare,
perché il libro di filosofia l’ho smarrito.

Oggi il prof ha proprio voglia di discutere e magari anche di litigare. Cos’è la felicità? Quando sono felice? Quando mi diverto? Dal film “Into the wild” Cristopher ci dona la sua versione:

La felicità non è legata alle persone, è ovunque, quando si ama. Dice Cris all’amico anziano. Ma da che cosa stai scappando? Cosa o chi ti impedisce di essere felice?

Le cose si complicano e i pensieri si intrecciano. Allora i ragazzi del lab provano a dare la loro versione. Le righe che seguono tentano di riassumere i loro interventi: la felicità è sentirsi bene, ma non si parla di benessere fisico ma di avere un buon rapporto con se stessi, stare bene con se perché si sa chi siamo. Solo così possiamo fare esperienze autentiche anche con gli altri. Purtroppo, però, è così difficile condividere con gli altri la felicità!! È difficile da raccontare anche se si tratta dei nostri familiari, che sono così vicini alla nostra sensibilità ma così lontani dalle nostre emozioni.

Quando la felicità?

La felicità è sentirsi vivi, non importa se abitati da emozioni positive o negative, purché vere. Condividere anche solo una scemenza con qualcuno che amiamo e il niente diventa tutto. E anche se il dolore ci fa paura o ci schiaccia come un sole duro, ci rende autentici, non ci fa vacillare di fronte al senso. Scrive Cristopher, sul suo diario, poco prima di contemplare il sole per l’ultima volta: “Happiness is only when you shared” La felicità c’è solo quando c’è la condivisione.