VORREI ESSERE ME

Si inizia in tanti, ci sono studenti dalla classe seconda alla quinta.

Chissà chi sarà fedele al viaggio fino alla fine!

Quando gli antichi greci avevano una domanda fondamentale da porre, la cui risposta avrebbe condizionato scelte e avvenimenti futuri, si recavano a Delfi, presso il santuario del dio Apollo. A quel dio, dalle bellissime sembianze, saggio e potente, rappresentato a volte come il sole, si ponevano le richieste più importanti. Ma prima di porre qualsiasi domanda, alzando lo sguardo verso il frontone del tempio, si veniva inevitabilmente interpellati dal dio stesso. Vuoi risposte?, gnothi seautòn, conosci te stesso.

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Come a dire: se vuoi guardare fuori, guarda dentro.

Inizia così il nostro viaggio alla scoperta del demone che ci abita e che ci caratterizza. Oggi lo chiameremmo anima, indole, carattere, personalità, mentre gli antichi pensavano che ognuno di noi custodisse un daimon, uno spirito custode di tutte le nostre più intime e fondamentali peculiarità.

Anche il patriarca Abramo ha svolto un itinerario simile. È scritto al capitolo 12 di Genesi che una voce invitò questo uomo ricco e anziano a mollare tutto e a partire verso una fantomatica e misteriosa promessa. Così recita il testo:

Il Signore disse ad Abram:

“Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria
e dalla casa di tuo padre,
verso il paese che io ti indicherò.
Farò di te un grande popolo
e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome
e diventerai una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno
e coloro che ti malediranno maledirò
e in te si diranno benedette
tutte le famiglie della terra”.

 In italiano leggiamo “VATTENE”, ovvero parti, lascia tutto e cambia vita, armi, bagagli e gambe in spalla. Ma il testo ebraico originale usa parole diverse: “Lekh, lekhà”. Che tradotto letteralmente potrebbe essere “Vai in te”. Entra in te stesso, conosci te stesso. E così ci riagganciamo alla tradizione greca di Delfi.

Ad Atene, nel V° sec. a.C. il filosofo sofista Protagora scriveva:

“L’uomo è misura di tutte le cose, delle cose che sono in quanto sono, delle cose che non sono in quanto non sono”

Quindi è l’umanità il termine di paragone per misurare tutte le cose. L’uomo al centro dell’universo, come nel celebre disegno del Codice Atlantico custodito a Venezia.

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Ma di che uomo e soprattutto di che umanità stiamo parlando?

Eroi? Gente di successo? Santi? Coraggiosi? Alla moda? Naturali? Rifatti? Intelligenti? Saggi? Matti? Razionali? Belli? Brutti? Alti? Bassi?

Ascoltiamo una canzone della cantante americana Meghan Trainor dal titolo “Me too”:

 

Chi è quel tipo sexy che vedo laggiù?
Sono io, che sto davanti allo specchio
Cos’è quel gioiello che pende dal mio collo?
Quello è oro, mostrami un certo rispetto

Ringrazio Dio ogni giorno
Che mi sono svegliata sentendomi in questo modo
E non posso fare a meno di amare me stessa
E non ho bisogno di nessun altro

Se fossi in te, anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me
Se fossi in te, anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me

Io cammino come un pezzo della dama
Vado dritta al VIP
Non ho mai pagato i miei drinks
Il mio entourage dietro di me
La mia vita è come un film, Tom Cruise
Quindi benedicimi, bambino
E anche se loro ci provano
Non possono farlo come lo faccio io

Ringrazio Dio ogni giorno
Che mi sono svegliata sentendomi in questo modo
E non posso fare a meno di amare me stessa
E non ho bisogno di nessun altro

Se fossi in te, anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me
Se fossi in te, anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me

Ow!
Alza il basso
Alza il basso
Ow!
Alza il basso
Andiamo!

Ringrazio Dio ogni giorno
Che mi sono svegliata sentendomi in questo modo
E non posso fare a meno di amare me stessa
E non ho bisogno di nessun altro

Se fossi in te, anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me
Se fossi in te, anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me
Se fossi in te, anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me
Se fossi in te, anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me
Anche io vorrei essere me

La cantante ripete nel ritornello: “se fossi te anche io vorrei essere me”. È un verso ripetuto ossessivamente e sono parole che hanno colpito molti dei filosofi del lab. Il prof chiede, partendo dai più grandi chi ognuno vorrebbe essere.

Risposte interessanti: nessun altro se non me stesso/a (i più grandi), qualche nome celebre (quelli in mezzo), non lo so (i più piccoli).

È proprio questo il viaggio del laboratorio di quest’anno.