2° INCONTRO

“Perché il viaggio”

Ulisse, compie il suo viaggio con una meta ed uno scopo ben precisi! Troia e la sua distruzione. La battaglia, inesorabilmente, lo metterà alla prova. Lo scontro vaglierà le sue capacità e le sue intenzioni, la vita è la “buona battaglia”, come la chiamava S.Paolo, che attende tutti noi, non possiamo sottrarci. Per riflettere insieme su questa dimensione ci affidiamo ad un altro grande narratore, forse uno dei più grandi romanzieri del nostro tempo: l’americano Stephen King. C’è un racconto, tra i più belli che ha scritto, molto autobiografico, che si intitola “Stand by me” che ci presenta un’avventura umana in cui tutti possiamo riconoscerci. Questo racconto è in seguito diventato un film del 1986, altrettanto bello e riuscitissimo. Guardiamo e riviviamo insieme la scena iniziale: Gordie, Chris, Teddy e Vern, tredicenni, nel 1959, si ritrovano in un assolato pomeriggio estivo di vacanza, in una casetta sull’albero, a decidere di compiere il viaggio più importante della loro vita: la ricerca e il ritrovamento del corpo di un loro compagno di scuola travolto e ucciso dal treno mentre cercava lamponi nel bosco. Un ritrovamento del genere renderà il gruppetto di ragazzini sfortunati, famosi alla stampa e invidiati dai propri coetanei. In questo incipit folgorante c’è tutto quello che cerchiamo: Castle Rock, la cittadina in cui si svolge la vicenda, con i suoi 1280 abitanti, è una piccola e pietrosa Itaca da cui partire, è il mondo intero, è la homeland che ci ha generato, da cui traiamo forza, insignificante per i più, essenziale per noi. Il gruppetto di amici non proprio vincenti, in inglese si direbbe nerd, che costituiscono i compagni di viaggio, ognuno con un vissuto doloroso alle spalle, sono coloro che ci affiancano nel nostro viaggio quotidiano, c’è il desiderio di condividere una meta, la fine, un fine, che doni senso a quotidiani gesti d’affetto che contraddistinguono il piccolo mucchietto di relazioni umane, rudi ma autentiche. Infine c’è la dimensione che metterà tutti alla prova, li costringerà a crescere, ad affrontare il proprio destino. Vern formula la proposta: “Vi va di vedere un morto?” Macabra e dolorosa prova che costringerà i ragazzini a scoprire il segreto di una vita intera, un viaggio che li cambierà per sempre. Un viaggio che ci porterà lontano dalla nostra Itaca e lì ci farà tornare, diversi, cambiati, come canta il poeta greco Costantinos Kavafis, che in Grecia non ci è mai andato. Chi si mette in movimento rischia, ma vince sempre! Ulisse pensa, è astuto, si muove, non è statico, immobile, tutto in lui è dinamico, e questo pensiero in movimento lo porta a comprendere che vince chi pensa e non si affida alla forza.

 

ITACA di Costantinos Kavafis

Quando ti metterai in viaggio per Itacaitaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.

Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente e con che gioia –
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta; più profumi inebrianti che puoi,
va in molte città egizie
impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca –
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.